Ecco a voi un’intervista volta a scoprire il ruolo del Client Service Delivery Manager, ricoperto da Antonino che oggi racconta al nostro blog come svolge il suo lavoro in Teleperformance Parco Leonardo.
REDAZIONE: Da quanto tempo lavori in Teleperformance?
ANTONINO: Ho iniziato come operatore telefonico nel lontano aprile 2005
R: Da quanto invece sei impegnato in questa area?
A: Da ottobre 2011 ricopro un nuovo ruolo…quello di Client Service Delivery Manager.
R: Di cosa ti occupi?
A: Mi occupo delle gestione quotidiana del Cliente committente in tutti i suoi aspetti, partecipando alle riunioni periodiche sullo stato di avanzamento dei progetti fino alla fatturazione del servizio erogato e collaborando con Site Director, Floor Manager e Supervisori per il raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi nell’ottica di massimizzare la soddisfazione del Committente stesso.
A Gennaio 2011 ho acquisito, inoltre, la qualifica di COPC Registered Coordinator con l’obiettivo di coordinare il team di lavoro nel raggiungimento dello standard COPC ottenuto nel Dicembre 2011.
R: Come si svolge la tua giornata tipo?
A: La mia giornata è caratterizzata da file, analisi, previsioni e da un infinito numero di conference telefoniche con Cliente e referenti Corporate. La caratteristica predominante del mio lavoro è l’impossibilità di pianificare le mie attività essendo il più delle volte impegnato a far fronte ad aspetti imprevisti da gestire.
R: Raccontaci i tuoi compagni di stanza…
A: Lavoro con il FM Luca e il QA SV Ilaria. Due colleghi che conosco da tantissimo tempo e con i quali ho condiviso tantissime avventure. Lavorare nello stesso ufficio ci permette di velocizzare il nostro lavoro e di avere quella collaborazione e condivisione costante delle problematiche per una celere risoluzione. L’aspetto divertente è che ci sono momenti della giornata in cui la stanza si trasforma in una vera e propria location da concerto Heavy metal. Qualcuno sostiene (senza fare nomi) che quella musica ti da la giusta carica e tranquillità…… vi lascio immaginare che tipo di tranquillità!!!! 🙂
R: La cosa che ami di più del tuo lavoro?
A: Riuscire ad essere utile (non credo nell’essere indispensabile) per il raggiungimento degli obiettivi e dare il mio contributo e mettere a disposizione l’esperienza acquisita per i colleghi che ne hanno bisogno.
R: E cosa cambieresti?
A: Alcune volte la comunicazione è veicolata in maniera errata. Alcuni sono convinti che non sempre serva, ignorando il fatto che la comunicazione è alla base del nostro lavoro.
R: L’oggetto a cui non puoi rinunciare sulla tua scrivania?
A: Il monitor da 27’’. Sarà strano ma vi assicuro che avere uno schermo gigante ti risolve un sacco di problemi. La difficoltà dopo esserti abituato sta poi nel tornare a casa e fare i conti con il tuo misero portatile. In realtà c’è un altro oggetto che ha un valore inestimabile: è un salvadanaio a forma di pesciolino che mi ricorda la mia collega e amica Daniela. Ogni giorno lo guardo e so che lei è sempre con me.
R: Una cosa che non hai mai detto al tuo capo…
A: L’esperienza di Parigi è stata per me significativa. Oltre alla maratona estenuante tra manuali, training ed esami, sono riuscito a conoscere la parte della città che non tutti conoscono (soprattutto quella culinaria). P.s. Ho finito le marmellate di “Fauchon”. Quando ci vai me le compri?