Chatbot per le conversazioni tra azienda e cliente tramite un’intelligenza artificiale che simula l’essere umano.
Un piccolo automa con un “cervello” in grado di fungere da assistente on line per sostituirsi alla figura dell’advisor nella prima assistenza.
Stiamo parlando di Chatbot, il nuovo sistema di comunicare in futuro fondato su un algoritmo innovativo perfettamente in grado di costruire una serie di frasi di senso compiuto on line.
E, nell’era dell’intelligenza artificiale, un customer care strategico influisce in modo importante nello sviluppo del business e della comunicazione B2C per le modalità con cui vengono gestiti i rapporti tra cliente ed azienda.
Non è sufficiente la sola presenza di operatori cortesi e performanti, ma anche di strumenti tecnologici dotati di intelligenza artificiale che per i brand si tradurrebbero in un risparmio di costi di gestione del personale.
La chiave del successo sarebbe un giusto equilibrio tra automazione e elemento umano; saranno i consumer a suggerire quali siano le loro preferenze..seppur un’IA non avrà mai la capacità creativa e l’empatia di un essere umano.
“Non è possibile dipendere dalle macchine che possono solo ripetere gli stessi compiti all’infinito”.
Sono queste le parole di Mitsuru Kawai, Senior Managing presso Toyota. “Per essere padroni delle macchine, è necessario avere la conoscenza e le competenze da insegnare alle macchine stesse”.
Non la pensa allo stesso modo la Foxcom, azienda tra i principali fornitori di Apple, che ha preferito licenziare 60 mila dipendenti per rimpiazzarli con dei robot.
Il risultato dell’operazione è stato un miglioramento nell’efficienza dei servizi, secondo la politica dell’azienda taiwanesee, e una riduzione dei costi del personale
Come riportano le news di tecnologia e web, le reazioni iniziali alle chatbot non hanno prodotto troppo entusiasmo per via di una user experience risultata fredda e, a tratti, goffa; molti brand invece sono rimasti affascinati dall’utilizzo delle chatbot.
Secondo uno studio condotto da Accenture Study, l’83% dei consumatori americani non socializza con una chat ibrida e preferisce interagire con gli esseri umani, purchè rimanga un servizio multicanale.
In un futuro, e neppure troppo lontano, anche da noi sarà possibile verificare se davvero il potenziale di queste intelligenze artificiali potrà avere un ruolo chiave nella customer service.