Proseguono le nostre interviste nei call center Teleperformance di Roma, Fiumicino e Taranto e oggi, grazie a Cristiana, scopriremo i segreti del lavoro di contabilità di viaggi e trasferte.
REDAZIONE: Da quanto tempo lavori in Teleperformance?
CRISTIANA: Da Luglio 2004
R: Da quanto invece sei impegnato in questa area?
C: Da 9 mesi circa, sono praticamente una novizia.
R: Di cosa ti occupi?
C: Contabilità di Viaggi e Trasferte
R: Come si svolge la tua giornata tipo?
C: Molto dipende da ciò che c’è in mailbox! Spesso la giornata è scandita dalla risoluzione di esigenze che a me si presentano per la prima volta: mi capita di affrontare varie…”missions impossibile” contabili, poi torno a rifugiarmi come Fantozzi nel mio sottoscala pieno di note spese, fatture e scontrini. SAP sta diventando il mio migliore amico.
R: Raccontaci i tuoi compagni di stanza…
C: sono da poco nella nuova stanza e sto imparando a conoscerne meglio gli abitanti; Massimiliano, tipo silenzioso ed adorabile ha sempre una buona parola per tutti e sa stemperare le tensioni con le sue battute sagaci, che strappano risate sonore; Pamela è esuberante e vigorosa, è donna di sani e robusti principi che ama esprimere a gran voce in ogni occasione opportuna.
R: La cosa che ami di più del tuo lavoro?
C: La variabilità, c’è da imparare ogni giorno cose nuove, non ci si annoia mai. E poi la possibilità di “viaggiare” idealmente insieme ai colleghi che si muovono per l’Italia e per il mondo, conoscendo tramite fatture e ricevute gli hotel e i ristoranti che incontrano sulla loro strada. Cercare un numero di telefono su internet per recuperare un documento fiscale è occasione per i tour virtuali di hall di alberghi e taverne piene di prelibatezze. E’ infine un piacevole mezzo per rispolverare l’inglese, del quale sto imparando grazie a questo lavoro un nuovo lessico.
R: La cosa che ami di più del tuo lavoro?
C: “Non sono cattiva, è che mi disegnano così” direbbe quel gran pezzo di cartone animato di Jessica Rabbit! Seriamente: vorrei che il mio ruolo venisse interpretato dai colleghi in modo più lucido, per non sentirmi l’Otello Celletti della situazione.
R: L’oggetto a cui non puoi rinunciare sulla tua scrivania?
C: Le mie piante, che mi danno il buongiorno con i loro colori e profumi quando di mattina entro nella stanza. E un peluche di Pucca, praticamente il mio ritratto interiore.
R: Una cosa che non hai mai detto al tuo capo…
C: sono segretamente innamorata di te…